Tra il 1° settembre 2024 e il 20 gennaio 2025 sono stati confermati 339 focolai di Influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) nei volatili domestici e 676 casi negli uccelli selvatici, in Europa. Per quanto riguarda i mammiferi a partire da marzo 2024 si è riscontrata per la prima volta la circolazione di influenza aviaria HPAI A(H5N1) nelle vacche da latte determinando un’epidemia che, in base alle informazioni più recenti disponibili (17 gennaio 2025), ha coinvolto 929 allevamenti in 16 Stati degli Stati Uniti d’America (USA). Questi casi sono associati ad eventi di trasmissione da bovino a bovino ma anche da bovino ad altri mammiferi (es. gatto) o specie aviarie. La diffusione secondaria tra i bovini sembra essere ascrivibile alla contaminazione degli strumenti per la mungitura del bestiame e non alla trasmissione aerogena. Inoltre, ad ottobre 2024 è stato riscontrato in Oregon il primo caso di positività al virus A(H5N1) in un suino appartenente a un’azienda agricola che ospita pollame, bestiame e suini. In base alle informazioni disponibili, non sono emerse modifiche del virus A(H5N1) che possano suggerire un aumento della sua trasmissibilità all’uomo.

pdf FNOMCeO - Comunicazione n.11

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